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I tumori endocrini rappresentano una sfida terapeutica poiché la chemioterapia è spesso inefficace e il tasso di proliferazione e il carico mutazionale sono generalmente molto bassi. I progressi terapeutici includono l’utilizzo degli inibitori della chinasi, la tomografia a emissione di positroni I-124 e la selezione di strategie terapeutiche ottimali per il singolo basata sulla tomografia a raggi X computerizzata, la terapia con radionuclidi del recettore peptidico con antagonisti del recettore della somatostatina, le recentissime terapie cellulari e le nuove immunoterapie.


Neoplasie tiroidee differenziate e indifferenziate
Il cancro alla tiroide è il tumore più comunemente diagnosticato nelle persone di età compresa tra 15 e 29 anni e nel sesso femminile è il secondo tumore fino ai 50 anni. Negli ultimi anni, inoltre, vi è stato un notevole aumento anche dei pazienti over 60 anni con malattia avanzata.I carcinomi della tiroide si suddividono in base all’istotipo, ovvero al tipo di cellule da cui hanno origine, e all’architettura di crescita del tumore:
  • carcinoma papillare (75% dei tumori tiroidei): ha origine dalle cellule follicolari, il picco di incidenza è tra la quarta e la quinta decade di vita ed è piĂą frequente nel sesso femminile. Può dare metastasi ai linfonodi del collo e il tasso di sopravvivenza a 10 anni è di oltre il 95%;
  • carcinoma follicolare (15% dei tumori tiroidei): ha origine dalle cellule follicolari, l’etĂ  media di presentazione è intorno ai 60 anni. Predilige la diffusione attraverso il sangue, con possibili metastasi a ossa, polmoni, fegato e altre sedi. La sopravvivenza a 10 anni è del 98% per i tumori minimamente invasivi (che invadono pochi vasi intorno alla capsula), scende invece all'80% nei carcinomi invasivi;
  • carcinoma scarsamente differenziato e anaplastico (< 3% dei tumori tiroidei): le cellule tumorali perdono la differenziazione e non sono piĂą simili al tessuto di origine. Sono tumori generalmente molto aggressivi;
  • carcinoma midollare (7% dei tumori tiroidei): origina dalle cellule parafollicolari o cellule C, responsabili della produzione di calcitonina. Nella maggior parte dei casi si tratta di tumori sporadici che insorgono tra la quinta e la sesta decade di vita. PiĂą raramente è familiare e si verifica nel contesto di sindromi genetiche, colpendo tipicamente i soggetti giovani.La terapia dei tumori tiroidei nella maggior parte dei casi è chirurgica. Può essere proposto un intervento di loboistmectomia tiroidea (asportazione di un lobo e dell’istmo) o di tiroidectomia totale (asportazione dell’intera ghiandola). La dissezione dei linfonodi del collo può essere necessaria nei casi di tumori maligni con sospetta o documentata diffusione linfonodale.
Dopo l’intervento chirurgico, sulla base dell’esito dell’esame istologico, il paziente può essere indirizzato alla Medicina Nucleare per l’eventuale terapia radiometabolica (somministrazione per via orale di iodio radioattivo), valutando il rischio di recidiva del singolo caso. Per tumori metastatici o refrattari alla terapia con radioiodio (che non rispondono alla terapia con iodio radioattivo), può essere necessaria una terapia medica con farmaci che hanno lo scopo di arrestare la crescita tumorale. Questi farmaci sono farmaci orali antitumorali che agiscono su alcuni pathways (vie di proliferazione) del tumore. Più raramente si deve ricorrere a terapie quali la chemioterapia convenzionale o la radioterapia. Per tutti i tumori viene garantito un approccio multidisciplinare con discussione dei casi con i chirurghi gli endocrinologi i radioterapisti e i medici nucleari.

Carcinomi paratiroidei
Carcinomi surrenalici

Il tumore del surrene è una neoplasia rara che interessa, per l’appunto, i surreni, due piccole ghiandole poste sopra i reni.

Tumori secernenti del surrene
Nei casi in cui si verifichi un aumento della produzione di catecolamine a livello della midollare del surrene, si parla di feocromocitoma, e la sintomatologia sarĂ  caratterizzata da:
  • ipertensione parossistica (episodica);
  • tachicardia;
  • sudorazione eccessiva;
  • forte mal di testa;
  • vampate di calore;
Un aumento di aldosterone si tradurrĂ  con:
  • aumento della pressione arteriosa;
  • riduzione dei livelli di potassio nel sangue;
  • aumento dei livelli di sodio nel sangue;
  • diminuzione dei livelli nel sangue di renina, un ormone prodotto dai reni;
Un eccesso di cortisolo, invece, potrĂ  manifestarsi con:
  • aumento di peso;
  • ritenzione idrica;
  • facies lunare (viso arrotondato e arrossato);
  • gibbo di bufalo (accumulo di adipe nella parte superiore della schiena);
  • striature violacee sulla cute dell’addome;
  • modificazioni del tono dell’umore;
  • sintomi psicotici e depressione;
  • maggiore suscettibilitĂ  alle infezioni;
  • ridotta intolleranza al glucosio;
  • sviluppo di un diabete secondario;
Quest’ultima condizione, infine, è generalmente nota come sindrome di Cushing.

Tumori non secernenti del surrene
I tumori surrenalici non secernenti sono spesso asintomatici: per questo motivo, spesso le diagnosi vengono effettuate tardi. In altri casi, invece, la sintomatologia presentata può essere aspecifica, correlata a patologie non oncologiche o può manifestarsi dolore addominale nei casi in cui il tumore raggiunga dimensioni notevoli, comprimendo le strutture adiacenti.Il trattamento chirurgico può essere laparotomico o robotico laparoscopico.La riuscita dell'intervento, cioè la probabilità di guarigione, è influenzata dalla stadiazione del tumore, cioè dalle dimensioni e dall'estensione del tumore stesso. In base all'istologia alla recidiva può essere proposto un trattamento radiante o un trattamento medico.In prima linea la chemioterapia prevede il Mitotane in associazione a altri chemitoerapici.In seconda linea si può usare un'associazione di Gemcitabina con Capecitabina .
  • Paragangliomi, feocromocitomi (PPGL) sono tumori rari, presenti nello 0,1-0,6% dei pazienti ipertesi, e rappresentano il 5% degli incidentalomi surrenali
  • Sindromi endocrine ereditarie da neoplasia endocrina multipla sono causate da mutazioni genetiche, pertanto tendono a essere familiari.Esistono vari tipi di sindromi da neoplasia endocrina multipla (MEN), tra cui MEN di tipo 1 (MEN 1), MEN di tipo 2A (MEN 2A), MEN di tipo 2B (MEN 2B) e MEN di tipo 4 (MEN 4).
    I sintomi variano a seconda delle ghiandole colpite.Possono essere condotti test di screening genetico per confermare la diagnosi e identificare quali familiari presentano sindromi da neoplasia endocrina multipla.Non esistono cure, ma quando si manifestano, le alterazioni in ciascuna ghiandola vengono trattate chirurgicamente o con farmaci per controllare l’eccessiva produzione di ormoni. Il trattamento viene sempre condiviso all'interno del team multidisciplinare (endocrinologia, chirurgia ORl o chirurgia generale della Fondazione IRCCS Ca' Granda Policlinico Milano)
I tumori endocrini rappresentano una sfida terapeutica poiché la chemioterapia č spesso inefficace e il tasso di proliferazione e il carico mutazionale sono generalmente molto bassi. I progressi terapeutici includono l’utilizzo degli inibitori della chinasi, la tomografia a emissione di positroni I-124 e la selezione di strategie terapeutiche ottimali per il singolo basata sulla tomografia a raggi X computerizzata, la terapia con radionuclidi del recettore peptidico con antagonisti del recettore della somatostatina, le recentissime terapie cellulari e le nuove immunoterapie.
2024-07-03T9:20:01+02:00
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Dott.ssa Nerina Denaro
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